mercoledì 18 luglio 2012

Abstract

Ai giorni nostri vediamo pubblicità in quasi ogni momento della nostra giornata in televisione, su internet, per strada nei cartelloni e in molti altri luoghi in svariate situazioni. In questo blog ho cercato di farvi avere una panoramica più chiara di un elemento che ormai fa parte della nostra quotidianità. Innanzitutto cercando di costruirne la storia e la sua evoluzione nel tempo attraverso immagini, articoli e anche curiosità, citando inoltre il Carosello e l'esempio della Coca Cola la quale deve gran parte del suo successo proprio ad una campagna pubblicitaria molto forte e presente negli anni. Ho inoltre analizzato i vari aspetti della pubblicità e cercato di illustrarvi le differenze tra pubblicità e propaganda. Ho analizzato i suoi rapporti con la psicologia, con l'arte e con i mass media e consigliato qualche libro che tratta questo tema ai più curiosi. Concludendo il tutto con una serie di video di pubblicità divertenti trovate sul web che hanno avuto successo sulle nostre reti.

Abbecedario

A      arte
B
C      carosello
D      Daniel Stach
E      espressione
F      francobolli
G     Gabriele Emma
H
I       internet
L      logo
M     mass media
N
O     origini
P      persuasione
Q     qualità
R     reclame
S     spot
T     traduzioni
U     utente
V     video
Z   

domenica 15 luglio 2012

Pubblicità e propaganda

Vi siete mai chiesti che differenza c'è tra pubblicità e propaganda?
Quando parliamo di pubblicità ci vengono subito in mente le pubblicità che vediamo in televisione o su internet e se invece parliamo di propaganda può capitare che pensiamo alle propagande dei vari partiti nei regimi totalitari... Ma siamo in grado si spiegare le differenze vere  e proprie che ci sono tra i due termini in modo chiaro e preciso?
Non è così semplice, basti pensare che in portoghese pubblicizzare un prodotto si dice "fazer propaganda" e inoltre se provassimo a cercare nei dizionari ci accorgeremmo che per alcuni i due termini sono sinomini e per altri hanno significati diversi.
"Sia la propaganda e sia la pubblicità hanno una matrice comune,molto antica. È la comunicazione persuasiva, fondata su tecniche di convincimento che fanno capo alla retorica: qualcosa di cui già parlano Aristotele e Cicerone." cit. Anna Maria Testa.

Anna Maria Testa nella sua ricerca cercherà di illustrarci le differenze tra i due termini trovandone analogie, differenze e analizzandone la storia in un'interessante serie di slide che potrete visualizzare in questo link.

sabato 14 luglio 2012

Non solo prodotti

Le campagne di Pubblicità Progresso sono degli slogan, immagini e claim che accompagnano la società e la cultura italiana da 35 anni.
Sono curate da un’apposita fondazione istituzionale senza fini di lucro che si batte per contribuire alla soluzione di problemi morali, civili ed educativi della comunità, ponendo la comunicazione al servizio della collettività.
La sua unica arma è il messaggio pubblicitario.




Pubblicità Progresso è una fondazione no-profit che dal 1971 dedica il suo impegno alla soluzione di problemi morali, civili ed educativi riguardanti l'intera comunità attraverso la realizzazione di campagne pubblicitarie distribuite gratuitamente. Nata come associazione, nel 2005 diventa fondazione.
Nasce sul modello dell'analoga organizzazione statunitense Advertising Council.
Visitate il sito http://www.pubbliprogresso.it per vedere i prossimi eventi, le mostre e  le campagne.

 

Pubblicità progresso sui libri


lunedì 9 luglio 2012

Pubblicità e mass media


La storia della pubblicità si evolve con quella dei mass media anche perchè qual è il metodo migliore per pubblicizzare un prodotto se non usare un mezzo di comunicazione di massa?
Ora vi propongo la storia dei mass media e alcune immagini dei mezzi più usati per fare pubblicità.


Fino alla Rivoluzione industriale lo sviluppo dei mass media è stato piuttosto lento. Dal 1800 si sono susseguite nuove invenzioni che hanno permesso, da un lato, di trasportare contenuti a distanza più velocemente, dall'altro, di raggiungere il pubblico più capillarmente. La prima fu l'invenzione del telegrafo. Nella seconda metà dell'Ottocento avvenne l'invenzione del telefono, cui seguì il cinema.
Nel 1900 (il «secolo delle masse»), i mass media sono entrati nelle case private: prima la radio, poi la televisione e infine Internet. Tali media hanno cambiato le abitudini quotidiane di un numero sempre maggiore di persone.
Per alcuni, i primi mass media sono i libri di testo scolastici.
tra i più, tuttavia, la diffusione dei mass media si fa risalire al secolo scorso. In tale periodo prese piede l'idea che la diffusione dell'informazione da parte dei media dovesse essere in tempo reale, cioè che ci dovesse essere un intervallo di tempo limitato, al limite della percettibilità, tra l'emissione del messaggio e la sua ricezione. Ciò consentì misure sulla ricezione dei messaggi e diede origine a parecchi studi.                                                                                                      
Nel corso del Novecento lo sviluppo e l'espansione capillare dei mass media seguirono il progresso scientifico e tecnologico; infatti i media, oltre ad essere mezzi per veicolare le informazioni, sono anche oggetti tecnologici con i quali l'utente interagisce.
La spinta della tecnologia consentì la riproduzione in gran quantità di materiali informativi a basso costo. Le tecnologie di riproduzione fisica, come la stampa, l'incisione di dischi musicali e la riproduzione di pellicole cinematografiche consentirono la riproduzione di libri, giornali e film a basso prezzo per un ampio pubblico. Per la prima volta la televisione e la radio consentirono la riproduzione elettronica di informazione.
I mass media erano (almeno alle origini) basati sull'economia della replicazione lineare: in tale modello un'opera procura denaro in modo proporzionale al numero di copie vendute, mentre al crescere del volume di produzione, i costi unitari decrescono, incrementando ulteriormente i margini di profitto. Grandi successi e fortune sono dovute ai mass media. Se inizialmente con mass media si faceva sostanzialmente riferimento a giornali, radio e televisione. Alla fine del XX secolo, si assiste alla prepotente affermazione di Internet e del computer. Attualmente, anche i telefoni cellulari sono da considerare dei mezzi di comunicazione di massa, ma non dei mass media, bensì dei media digitali (new media o digital media). Tramite le reti digitali, essi veicolano informazioni sia 'uno-uno' che 'uno-tutti'.


Pubblicità e psicologia

La psicologia della pubblicità è lo studio dei meccanismi e delle tecniche persuasive che si trovano dietro il messaggio pubblicitario e che il pubblicitario, ovvero colui che studia ed elabora dal punto di vista creativo e psicologico la pubblicità, escogita per convincere gli spettatori a comprare il prodotto da lui reclamizzato. Infatti, dietro al messaggio che viene trasmesso dai media, ci sono strategie, tattiche, metodi per attirare l'attenzione dell'osservatore e manipolare i suoi comportamenti, incidendo sui suoi bisogni e le sue necessità. I meccanismi creativi che regolano l'emissione pubblicitaria sono estremamente complessi, tanto da aver generato, negli ultimi trent'anni, una disciplina psicologica sull'argomento.

Vance Packard, esperto nel campo della pubblicità, nel suo libro pubblicato nel 1957 I persuasori occulti, parla dello spettatore come di un individuo privo di una valutazione o un criterio razionale, ma accecato dal desiderio di possedere l'oggetto o l'idea di cui la pubblicità si fa portatrice a tal punto da entrare, senza rendersene conto, nel meccanismo manipolatore della psicologia della pubblicità. Packard distingue da una parte il popolo, ovvero una massa informe plasmabile, e dall'altra i persuasori, o peggio, i manipolatori. In pubblicità viene data molta importanza alla replica infinita del messaggio che dà luogo al bombardamento pubblicitario, in modo tale che il destinatario si trovi in una situazione di déjà-vu, continuamente bombardato da messaggi brevi, concitati e ripetuti in maniera ossessiva. Avere familiarità e conoscenza dell'oggetto reclamizzato aumenta la percezione di gradevolezza di questo e fa sì che il compratore sia attratto piacevolmente dall'acquisto. Inoltre si parla di primacy e recency, ovvero alcuni studi dimostrano che nella mente del destinatario rimangono più impresse le prime e le ultime informazioni di un messaggio.

Molti psicologi si sono occupati e si occupano tutt'ora di studiare come influisce la pubblicità sulle nostre menti, potrete trovare molte teorie interessanti consultando questo link o anche leggendo il libro di Larry Percy , G. Woodside Arch: "Pubblicità e psicologia del consumatore".